Un argomento di patologia digestiva sempre interessante è quello della calcolosi della cistifellea. Possiamo parlarne? Volentieri. Questo, d’altra parte, è un argomento che mi farà ringiovanire ricordando gli insegnamenti del povero Prof. Lago da Tortona, il primario di patologia chirurgica che prima da studente e poi da medico ho avuto la fortuna di poter vedere all’opera. Egli era un grande appassionato di quest’argomento della patologia umana perché lo riteneva particolarmente complesso e capace, anche nel medesimo paziente, di grandi mutamenti nel tempo. Ma sappiamo come si formano i calcoli ? Si e no. In ultima analisi c’è sempre una concentrazione della bile tale da farne precipitare alcune sue componenti, ciò che faciliterà l’ulteriore deposito attorno ad esse di altro materiale simile o uguale al nucleo originario, il così detto nucleo di aggregazione. Poi però c’è sempre da capire caso per caso se la cistifellea sia ammalata a causa dei calcoli o se i rapporti causa effetto siano invertiti, se sia cioè la cistifellea primitivamente malata a generare o, per lo meno, a favorire la nascita del calcolo. Il Prof. Lago risolveva questo dubbio come il leggendario Alessandro davanti al nodo gordiano: non potendolo sciogliere… lo tagliava! Oggi cos’è cambiato? Niente. Siam fatti così, ieri come oggi. Il motto era: ”una cistifellea malata si toglie”. Anche oggi, quella coi calcoli della cistifellea è una convivenza che, proprio per le complicanze cui essa inevitabilmente porta, non conviene prolungare molto, di qualsiasi origine e di qualsiasi composizione siano i calcoli. Quali sono queste complicanze? La più temibile, per il gran dolore e per la gravità della prognosi è certamente la pancreatite acuta causata dai calcoli che ostruiscono il normale transito degli enzimi pancreatici. Fortunatamente si tratta anche di una complicanza non molto frequente. Quasi costante è però l’infiammazione della cistifellea, ovvero la colecistite. Spesso questa infiammazione è modesta e non si manifesta con sintomatologia eclatante …però c’è e causa, tutt’ attorno alla cistifellea, aderenze numerose e tenacissime che certamente non faciliteranno l’intervento chirurgico. Ma è vero che alla cistifellea le uova fan male? No, anzi. Però conosco anch’io questo falso mito. Si tratta di un equivoco, cioè della superficiale interpretazione di una chiara evidenza: le coliche della cistifellea possono spesso seguire un pasto che contenga uova. Questa evidenza ha tuttavia solo e solamente il significato che le uova, per la loro particolare composizione, per esser digerite richiedono la presenza di bile nel duodeno e stimolano dunque la cistifellea a contrarsi. Ecco allora che, se già avevi i calcoli, se già la cistifellea era malata, se già la colica ti sarebbe dovuta venire…ti viene spesso quando mangi alimenti che stimolano molto la funzione della colecisti. Quali? Le uova appena ricordate, il salame, il dado e il brodo di carne.. Tranne il dado, si tratta però di alimenti che, se di gran qualità, hanno un significato nutrizionale e non direi di privarcene per paura di una colica che, ripeto, ci verrebbe solo se già fossero presenti i calcoli. E la famosa prevenzione si può fare? Certo. Si tratta di una prevenzione anche molto piacevole da eseguire perché …essa consiste prima di tutto nell’ evitare il digiuno. Cosa sentono le mie orecchie!! In effetti durante i lunghi intervalli digestivi la cistifellea concentra la bile che il fegato produce e se non la si ricambia a causa digiuno, cioè perché non c’è niente, specie grassi, da digerire…. la bile rimarrebbe nella cistifellea, che rischierebbe di concentrarla troppo. Prevenire i calcoli significa allora, generalizzando, interrompere abitualmente i digiuni di molte ore, per esempio tra cena e colazione o tra pranzo e cena. Basta un thè con un frollino oppure un tarallo o uno yogurt o una piccolissima noce di parmigiano di 30 grammi… per far spremere la cistifellea e determinarne il ricambio biliare. E se la cistifellea venisse tolta? Come digeriremmo i grassi? Quando si toglie la colecisti si dilatano le vie biliari. Nel breve volgere di qualche mese, le funzioni della vecchia cistifellea vengono svolte dalle vie biliari. È bello allora vedere che i pazienti colecistectomizzati digeriscono molto meglio i grassi, col particolare che, proprio per questo, anche le calorie assimilate sono spesso molto aumentate e il paziente… ingrassa!