Dottore, qual è il segreto della così detta “sana alimentazione”? Purtroppo la devo deludere: non c’è da questo punto di vista alcun segreto tranne quelli, veramente tali e purtroppo molto numerosi, che la natura ancora tiene per se e che ancora ci affanniamo a carpirle. Vede, la medicina non è affatto una scienza perché ancora troppo scarsa è la conoscenza del nostro organismo. Si figuri allora quanto può essere scienza la nutrizione umana che, all’ignoranza dei molti meccanismi che governano il nostro corpo , aggiunge l’ignoranza circa la reale composizione degli alimenti e circa il reale effetto delle sostanze che li compongono. Confortante! Forse no, ma sapere di essere ignoranti è il primo passo verso la conoscenza: ne era già convinto Socrate e non dovremmo dimenticarcelo nemmeno noi. Purtroppo, invece, al giorno d’oggi è frequente sfruttare, anziché tendere a colmare, proprio quelle lacune scientifiche che permettono di inventarsi di tutto. Spazio per la fantasia c’è anche quando è scientificamente dimostrabile la debolezza di una tesi: ecco allora spopolare per qualche mese la dieta iperproteica piuttosto che la dieta di privazione del sale o di privazione dei carboidrati o la dieta dissociata o altro ancora. Direi addirittura che per capire come nutrirci bene dovremmo proprio, come primo passo, sgombrare il campo dai falsi miti nutrizionali. Condivido. Comincerei dalla dieta, che ha appena citato, basata sulla privazione del sale…Vede, si tratta di un non senso per almeno 2 motivi. Primo, il sodio presente nel nostro corpo, in particolare il così detto sodio totale scambiabile, è regolato molto efficacemente dai reni. Dunque, in assenza di patologie renali, un eventuale eccesso di sodio nella nostra dieta viene eliminato con le urine in tempo reale…un po’ come se il rene fosse “un canale scolmatore” che quando il sodio supera la concentrazione che fa per noi, lo lascia eliminare con le urine senza più contenerlo. Secondo, il sale che mangiamo non è certo solo il cloruro di sodio che aggiungiamo alle nostre pietanze perché molti sali di vario tipo sono già contenuti negli alimenti. E allora come la mettiamo, ad esempio, col parmigiano? Dovremmo per esempio consigliare a una donna in menopausa, solo perché magari ha le caviglie un po’ gonfie, di togliere il sale, il parmigiano, ecc. dalla sua dieta? Non l’aiuteremmo a risolvere la sua ritenzione idrica e, nemmeno, penso proprio che l’aiuteremmo a prevenire l’osteoporosi…A proposito di sale, a me e forse anche ai nostri lettori viene allora spontaneo pensare alle acque in bottiglia, in particolare alle famose oligominerali…Facciamo una premessa fisiologica: il nostro organismo assorbe solo ciò che è ad esso compatibile; in caso contrario, ciò che abbiamo ingerito non viene assorbito e viene eliminato con le feci. Affinchè un alimento possa essere assorbito deve allora essere digerito. Naturalmente ogni alimento ha bisogno di una digestione diversa da un altro: nel corso delle nostre interviste avremo modo per parlare anche di tutto questo. Cominciamo però da oggi a sapere che anche l’acqua dev’esser digerita! Anche l’acqua deve cioè, prima di essere assorbita, venir portata alla compatibilità col nostro organismo. Tecnicamente si dice che l’acqua dev’essere isotonica, cioè deve avere la stessa concentrazione di sali che ha il sangue (9 grammi per litro). Se per esempio nel sangue entrasse un’acqua oligominerale, infatti sarebbe un disastro: per dirne solo una, i nostri globuli rossi si romperebbero e la conseguenza sarebbe un blocco renale. Naturalmente il discorso sulle acque non si può esaurire qui e certamente ne riparleremo… però si cominci almeno a capire che anche l’acqua ha bisogno di digestione e soprattutto, per digerire le acque oligominerali si dovrà disturbare il pancreas che aggiunge all’acqua ingerita quanto sale basta a raggiungere l’isotonicità.